ARSENIC FREE

 

Arsenico: Chi pagherà per il danno turistico, per le tante inadempienze e per la mancata tutela della salute sull’emergenza Arsenico?

 

Il Sindaco Mazzola invece di fare demagogia sulla pelle delle aziende turistiche, si sarebbe dovuto preoccupare per tempo dell’emergenza arsenico. Invece di aspettare, avrebbe dovuto rendere potabile l’acqua già da tempo: l’arsenico è un danno per la salute ed un danno per l’immagine della città e delle molte attività turistiche che costituiscono una parte importante dell’economia tarquiniese. Per questi motivi non si doveva aspettare tanto, dato che ad oggi, stiamo solo alla fase procedimentale per la realizzazione del dearsenificatore che questa città avrebbe dovuto avere da anni.

Tarquinia doveva essere già da tempo una città ARSENIC FREE, evitando così agli operatori turistici di dover faticare per rilanciare l’immagine di una città deterioratasi grazie al rimpallo di responsabilità sulla vicenda arsenico. Ad oggi il turista, l’amante del nostro paese, può solo ammirare le autobotti che distribuiscono acqua potabile, un’immagine che non è la miglior cartolina turistica di Tarquinia; ricorda piuttosto i tristi giorni in cui Tarquinia lido vedeva i vigili del fuoco che portavano acqua potabile, un vero disastro d’immagine, dal quale abbiamo saputo uscire, riconquistando la fiducia dei turisti.

L’acqua potabile è un diritto sia dei cittadini che delle aziende; per l’amministrazione comunale invece è un dovere fornirla; anche nel 2013 sono attese bollette salate, a causa dell’aumento delle tariffe, per un acqua neanche potabile.

Quando finirà l’emergenza Arsenico? Su questo risponda il sindaco di Tarquinia.

Noi le autobotti che si usano per il servizio antincendio per la città, non le vorremmo vedere, creano un clima di allarme e di diffidenza nei consumatori; vogliamo che l’acqua potabile venga dai nostri rubinetti.

Le aziende Turistiche hanno fatto più che bene a chiedere al tribunale di esprimersi sull’obbligo ingiusto di dotare ogni azienda alimentare di un dearsenificatore, che nelle case, nessuno avrebbe assicurato.

Dopotutto difendere la categoria turistica è roba da sindacato, un ruolo che un giorno anche il Sindaco di Tarquinia rappresentava; evidentemente è un capitolo dimenticato con la carriera politica.

Vice Presidente Regionale del SIB Lazio

Marzia Marzoli