Arsenico: Mazzola anticipa la sentenza del Tar Lazio?

Il Sindaco del comune di Tarquinia afferma l’importanza di uno stanziamento sostanzioso per iniziare l’opera di dearsenificazione delle fonti di approvvigionamento idrico di Tarquinia, quasi ad anticipare la sentenza del Tar Lazio sul tema dell’Arsenico.

http://www.civonline.it/articolo/il-comune-stanzia-448mila-euro-il-dearsenificatore

Comunicato stampa del S.I.B Tarquinia: Arsenico: Attendiamo la sentenza del Tar Lazio sul ricorso del S.I.B di Tarquinia  che sospendeva l’ordinanza del Sindaco di Tarquinia n.8194 del 29 Ottobre 2011

Il 6 Dicembre è stato discusso il ricorso al Tar del S.I.B Tarquinia nel merito dell’ordinanza del Sindaco di Tarquinia che chiedeva alle attività di bar e ristorante di dotarsi di un impianto di dearsenificazione, ordinando“che l’acqua distribuita in tutto il territorio del Comune di Tarquinia non deve essere utilizzata per il consumo alimentare e potabile dei neonati, dei bambini fino all’età di 3 anni e delle donne in gravidanza; che le industrie alimentari presenti nelle zone interessate devono attuare i necessari (dearsenificatori) affinché l’acqua  introdotta come componente integrante e sostanziale nei prodotti finali non presenti concentrazioni di Arsenico superiori ai limiti stabiliti dal D.L. vo 31/01 (10mcg/l) sotto il profilo sanitario.”

Davanti al Tar è stata nuovamente ribadita l’ingiusta richiesta del comune di Tarquinia nei confronti degli operatori di Stabilimenti Balneari ma anche di bar, alberghi, B&B, agriturismi, villaggi turistici, campeggi e ristoranti di dotare ogni cucina e bar di un impianto di dearsenificazione quando dovrebbe essere il comune stesso a fare un impianto di dearsinificazione centralizzato, visto che le aziende già pagano il comune per avere l’approvvigionamento e la potabilità delle acque.

Ingiusto che le aziende debbano sostenere da sole un onere così gravoso, come l’acquisto e la gestione di un DEARSENIFICATORE, tenendo conto che non esiste una normativa di riferimento che indichi, quali siano le tecnologie idonee da adottare, per restituire all’utente un’acqua depurata, senza dubbi sui processi utilizzati.

Ricordiamo inoltre, che l’Arsenico è regolato dalla Direttiva 98/83/ CE, recepita dal DL n.31 del 2 Febbraio 2001, nel quale si disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano al fine di proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque, garantendone la salubrità e la pulizia, nella quale viene fissato il limite dell’Arsenico in 10 mcg/l.

Nel rispetto del diritto alla salute del consumatore, ma anche del turista che sceglie Tarquinia come meta turistica, è importante assicurare la potabilità dell’acqua e l’assenza di Arsenico anche nelle abitazioni, nelle seconde case con cui Tarquinia fa turismo, un sistema economico, importante nel nostro paese, da salvaguardare e proteggere.

Accogliamo positivamente l’impegno del sindaco di Tarquinia di voler realizzare un impianto di dearsenificazione per l’approvvigionamento delle acque gestite dalla Talete, dando così pienamente ragione alle motivazioni del ricorso dinanzi al tribunale del Tar Lazio, che ieri era in discussione.

Dopotutto l’ultima deroga della Regione Lazio, estesa anche al comune di Tarquinia, che spostava il limite a 20 mcg/l sarà valida fino a Dicembre 2012 dunque soltanto un impianto di dearsenificazione centralizzato potrà essere la soluzione idonea.

Ringraziamo i medici dell’ Associazione Medici per l’Ambiente ISDE per la loro puntuale informazione, che hanno reso possibile l’azione legale del nostro sindacato, per sperare oggi in un accoglimento del nostro ricorso, per l’ottenimento di un impianto centralizzato nel comune di Tarquinia, così come in tutti gli altri comuni interessati dal problema dell’Arsenico, per il rispetto del diritto alla salute e per la salubrità delle acque dei nostri acquedotti.

Tarquinia 7 12 2012 Presidente S.I.B Tarquinia  Marzia Marzoli

Il comune di Tarquinia prima della discussione del ricorso ha depositato alcuni documenti allegato 1 allegato2 come a dimostrazione dell’impegno per la risoluzione del problema Arsenico: Come a dire avete ragione voi bisogna fare qualcosa! Ma guardate che provvedimenti sono, irrisori e deboli anche sul piano tecnico! Vedremo se i giudici prenderanno per migliorativi certi interventi.:Il comune di Tarquinia ha presentato un impegno di spesa per i LAVORI DI RIPRISTINO DEL POZZO TORRACCIO per 15000 euro di spesa per una sommaria sistemazione, pulizia del pozzo, verifica dell’impianto di pompaggio, realizzazione di collegamenti tra pozzo e reti di alimentazione serbatoio Bagnaia ed il pozzo Monterozzi. Tenuto conto che il pozzo ha una portata media di 2,4 L/S e una portata massima derivabile di 13 L/S (allegato 2), che la portata totale di tutti i pozzi è di circa 25 L/S, risulta alquanto ridicola la quantità di acqua a disposizione per il fabbisogno della comunità.

C’è anche una delibera GC27-14.02.12 arsenico che fa spendere al comune 120000 euro per un aumento di acqua dal fornitore del Medio Tirreno per abbassare di quasi nulla la percentuale di arsenico nelle acque. Tutto questo per poi lanciare l’investimento del dearsenificatore di oggi sui giornali? Ma chi sarà il consigliere, del sindaco di Tarquinia?

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