Inizia il ciclo delle lezioni dedicate ai temi della politica locale: 1° LEZIONE PER IMPARARE A RICONOSCERE I TANTI VOLTI DELLA MAFIA, PER PROTEGGERE L’ECONOMIA SANA DEL NOSTRO TERRITORIO
GIOVEDI 1 MARZO • ore 18.30
• Lezione di educazione alla legalità: tutto
ciò che serve per proteggere il tessuto
economico sano dalle infiltrazioni mafiose.
Interviene: Simona Ricotti, Vice Presidente
Associazione “Caponnetto”.
Presso la sala albergo S.Marco P.zza Cavour Tarquinia
Impariamo a conoscere l’Associazione Caponnetto: http://www.comitato-antimafia-lt.org/
Chi sono:http://www.comitato-antimafia-lt.org/?page_id=2
Per approfondire i temi legati al contrasto alle illegalità, è fondamentale la lettura dei rapporti ufficiali della direzione investigativa antimafia : http://www.linkiesta.it/blogs/pizza-connection/relazione-semestrale-della-direzione-investigativa-antimafia1-cosa-nostra
http://www.comitato-antimafia-lt.org/public/uploads/2012/01/mafia.pdf
http://www.comitato-antimafia-lt.org/public/uploads/2012/01/relazione_dna_dicembre_2010.pdf
Qualcosa su Simona Ricotti:
Simona Ricotti classe 1963 nasce a Civitavecchia.
Simona inizia precocemente a dedicarsi alla vita della collettività, organizza la prima assemblea nel 1977 in occasione dell’attentato alle donne di Radio Città Futura. Insieme ad altri dà vita all’emittente locale RadioAttiva.E’ tremendamente affezionata alla sua città.
Prosegue l’impegno nel movimento femminista. Entra a far parte della Consulta delle donne con le quali fonda l’associazione TerradiLei. Organizza convegni, incontri e dibattiti sui temi cari alle donne: procreazione, ruoli familiari, legislazione sullo stupro.
Dalla fine degli anni ‘70 partecipa alle lotte ambientaliste contro la centrale di Montalto di Castro e successivamente al movimento di opposizione popolare contro il tentativo di far transitare missili nucleari nel porto di Civitavecchia.
Salva dalla speculazione edilizia un palazzo storico di Civitavecchia, ex sede della Camera del Lavoro, interponendosi tra la costruzione e le ruspe.
Nel 1989 aderisce alle lotte dei portuali contro il Decreto Prandini e dai primi anni ’90 il lavoro diventa una delle aree di maggior intervento della sua militanza politica.
In questi anni guida la protesta contro la privatizzazione del cantiere dell’Escavazione Porti di Civitavecchia e avvia una battaglia sulla salute dei lavoratori di quel cantiere che si trovano esposti alla nocività dell’amianto.
Segue le lotte contro le varie ditte appaltatrici della locale centrale dell’Enel, quelle dei metalmeccanici della stessa centrale, quelle dei lavoratori dei trasporti urbani di Civitavecchia, quelle dei lavoratori dei traghetti delle Ferrovie dello Stato minacciati di dismissione. Partecipa alle lotte contro il ridimensionamento dell’organico dell’Ansaldo. Fonda tre comitati di lotta contro l’elettromagnetismo che confluiranno nel ComiSan (Comitato Salute e ambiente). Promuove una serie di iniziative in opposizione all’installazione di un inceneritore a Civitavecchia e per l’avvio della raccolta differenziata.
Nel 2001 Simona è eletta Consigliera Comunale, partecipa alla seconda fase delle lotte contro l’installazione di un inceneritore a Montalto di Castro, organizza la contestazione dei borsisti (lavoratori che provengono da aree di forte disagio sociale), coordina le lotte per il diritto alla casa. Partecipa ai Social Forum di Firenze, Parigi e alle contestazioni di Praga e Genova.
Nel 1999 inizia la sua battaglia più impegnativa, contro il progetto di riconversione a carbone della centrale elettrica di Civitavecchia. Per coerenza estrema alla causa ambientalista, ma anche per la tenacia e la convinzione che la prima tutela di una comunità sia la legalità e la trasparenza, si mette a disposizione dell’Associazione Caponnetto di cui diventa VicePresidente. Nella battaglia al carbone incarna il coraggio delle denunce firmate contro le illegittimità delle procedure da parte delle amministrazioni pubbliche e della stessa Enel. Simona è un nome conosciuto, in tutti i comitati, un volto e una voce per dare dignità alle vertenze territoriali,di cui è ancora l’esempio più coraggioso.
Rappresenta l’associazione Nazionale “Forum Ambientalista”, segue da vicino i temi legati alla tutela dei Beni Comuni ed è senza dubbio la persona più titolata e tecnicamente preparata per affrontare tutti gli argomenti legati alla tutela dell’ambiente.
Partecipa a tutti i tavoli tecnici, conferenze dei servizi per i comitati e movimenti, per quanto riguarda la riconversione a carbone, è stata senza dubbio l’elemento di spicco della continuità della lotta, supportata da tutti per la sua tenacia nel pretendere il ripristino della legalità, della trasparenza degli atti, in un processo autorizzativo, pieno di colpi di scena.
Oggi la centrale a carbone sporco, fuma e fa vergogna a tutto il comprensorio, ma Simona ed il Movimento No coke non hanno mai smesso di pretendere controlli e adempimenti alle regole che tuttavia si cerca di eludere, come le prescrizioni alla VIA( Decreto MATTM n.680 del 04/11/2003 (VIA), come l’AIA8Autorizzazione Integrata Ambientale).
Dal 2011 partecipa ai lavori dell’ OA, quello ufficiale, istituito dalla Regione Lazio e cerca di tenere alta l’attenzione sul tema dell’ ottemperanza alle prescrizioni ed i controlli dovuti per legge (Decreto MAP n.55 del 24/12/2003) ovvero:
- – Il Sistema di Monitoraggio in continuo delle Emissioni (SME)
- Le emissioni a camino di microinquinanti (IPA, metalli pesanti), ammoniaca e alogenuri
- Le stazioni di monitoraggio per il controllo delle emissioni diffuse
- Le campagne di biomonitoraggio
- Gli effetti della movimentazione di materiali pulverulenti
- La limitazione dei flussi di massa di CO2
- La campagna per il recupero e reinserimento della Posidonia oceanica
- Il monitoraggio degli scarichi in mare
- L’indagine sul rumore prodotto dalla centrale
- La realizzazione del Parco dei serbatoi
- Il progetto di interramento degli elettrodotti
La lezione del 1° Marzo sarà registrata e disponibile on line.
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