CNAPI – Aspettando il Seminario Nazionale i numeri: Che cosa succederà dopo?

Aspettando il Seminario Nazionale i numeri:

Nel Deposito Nazionale saranno sistemati definitivamente e in sicurezza circa 78.000 metri cubi di rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività, la cui radioattività decade a valori trascurabili nell’arco di 300 anni. Di questi rifiuti, circa 50.000 metri cubi derivano dall’esercizio e dallo smantellamento degli impianti nucleari per la produzione di energia elettrica, circa 28.000 metri cubi dagli impianti nucleari di ricerca e dai settori della medicina nucleare e dell’industria.

Sul totale di circa 78.000 metri cubi, 33.000 metri cubi di rifiuti sono già stati prodotti, mentre i restanti 45.000 metri cubi verranno prodotti in futuro. Inoltre, nel Deposito Nazionale sarà compreso anche il Complesso Stoccaggio Alta attività (CSA), per lo stoccaggio di lungo periodo di circa 17.000 metri cubi di rifiuti a media e alta attività. Una minima parte di questi ultimi, circa 400 m3, è costituita dai residui del riprocessamento del combustibile effettuato all’estero e dal combustibile non riprocessabile.

Il perimetro complessivo del Deposito Nazionale e Parco Tecnologico coprirà un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al Deposito e 40 al Parco Tecnologico.


Il Deposito Nazionale ospiterà esclusivamente i rifiuti radioattivi prodotti nel nostro Paese, sulla base del principio, affermato dalle norme vigenti, che ogni Paese ha la responsabilità di gestire i propri rifiuti radioattivi. Tale principio, stabilito dalla IAEA, l’International Atomic Energy Agency dell’ONU, è confermato dalla Direttiva Euratom 2011/70, adottata dall’Italia con il decreto legislativo n. 45 del 2014. Infatti, sulla base dello stesso principio di responsabilità, ogni Paese si dota di strutture idonee a sistemare definitivamente i rifiuti radioattivi prodotti nei propri confini nazionali.

L’investimento complessivo di circa 900 milioni di euro per la realizzazione del Deposito Nazionale e Parco Tecnologico sarà finanziato dalla componente tariffaria A2RIM (ex componente A2) della bolletta elettrica, che già oggi copre i costi dello smantellamento degli impianti nucleari.

La parte di investimento relativa ai rifiuti medicali, industriali e di ricerca sarà anticipata e poi restituita all’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) attraverso i ricavi (vedi paragrafo successivo) generati dall’esercizio del Deposito Nazionale e Parco Tecnologico. Con la Legge di Bilancio 2018 l’AEEGSI è stata sostituita dalla nuova Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Per i rifiuti derivanti dalla produzione di energia elettrica è previsto che il costo sia direttamente sostenuto dall’utente elettrico, come avviene per lo smantellamento delle installazioni nucleari.​

I costi di esercizio del Deposito Nazionale, per la quota parte relativa alla sistemazione dei rifiuti derivanti dalle installazioni nucleari, saranno finanziati mediante la componente tariffaria A2RIM (ex componente A2) della bolletta elettrica, mentre per la gestione degli altri rifiuti il finanziamento avverrà attraverso una tariffa di conferimento, che i produttori privati corrisponderanno all’esercente del deposito per lo smaltimento dei loro rifiuti. Per quanto riguarda il Parco Tecnologico, è prevista la ricerca di altre fonti di finanziamento, pubbliche e private, per l’attivazione di progetti di ricerca da realizzare in accordo con il territorio ospitante.

Il decreto legislativo n. 31 del 2010, al fine di massimizzare le ricadute socio-economiche e occupazionali legate al progetto, riconosce al territorio che ospiterà il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico un contributo di natura economica, secondo modalità che gli Enti Locali interessati regoleranno attraverso la stipula di una specifica convenzione con Sogin.

Tutti i paesi nei quali è in corso la realizzazione di depositi per i rifiuti radioattivi hanno adottato un sistema di benefici diretti e indiretti per le comunità che ospitano questi impianti, non solo come indennizzo per la porzione di territorio che sarà occupata per un lungo periodo, ma anche per riconoscere una forma di valore aggiunto alle comunità che accettano di partecipare alla realizzazione di un servizio essenziale per lo sviluppo del Paese.

Il contributo sarà formalizzato con un decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il Ministro dell’Economia e delle Finanze. ​​

Il processo che porterà alla realizzazione del Deposito Nazionale, come previsto dal decreto legislativo 31 del 2010, sarà sottoposto a verifiche di diversi enti preposti.

La proposta di CNAPI, Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee, viene validata dall’ente di controllo ISIN (ex ISPRA) e ottiene il nulla osta alla sua pubblicazione da parte dei Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Successivamente, recepiti gli eventuali rilievi, viene pubblicata per essere sottoposta a una consultazione pubblica. Al termine di questo processo Sogin redige la proposta di CNAI, Carta Nazionale delle Aree Idonee, che deve essere definitivamente approvata con decreto ministeriale. Nelle successive fasi di caratterizzazione delle aree e di qualifica del sito selezionato, l’ente di controllo ISIN (ex ISPRA) indicherà le modalità d’esecuzione delle indagini tecniche e vigilerà sul loro corretto svolgimento.

Il Ministero dell’Ambiente gestirà, attraverso la propria commissione, il processo di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) per il progetto del Deposito Nazionale, nell’ambito delle attività di emanazione del Decreto di compatibilità ambientale. Anche le attività di costruzione e di esercizio saranno sottoposte al costante controllo dell’ente di controllo ISIN (ex ISPRA), del Ministero dell’Ambiente e degli Enti regionali preposti. In aggiunta alle verifiche da parte delle istituzioni nazionali, Sogin prevede di far effettuare una revisione indipendente del progetto da parte di un’istituzione internazionale accreditata in ambito IAEA ​(International Atomic Energy Agency).​

Chi è ISIN – Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione 

L’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN) è oggi l’autorità di regolamentazione competente in materia di sicurezza nucleare e di radioprotezione, indipendente ai sensi delle Direttive 2009/71/Euratom e 2011/70/Euratom.

L’Ispettorato assorbe tutte le funzioni in materia di sicurezza nucleare e di radioprotezione già attribuite in passato dalla legislazione nazionale al CNEN, all’ENEA DISP, all’ANPA, all’APAT e, infine, al Dipartimento nucleare, rischio tecnologico e industriale, al Centro Nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, nonché all’Area Fisica del Centro Nazionale per la rete nazionale dei laboratori per le attività in materia di radioattività dell’ISPRA.

I Numeri della Localizzazione:

67 Aree Potenzialmente Idonee, 7 Regioni Interessate, 69, Comuni Coinvolti, 1 unico sito idoneo.

Le aree che nella CNAPI hanno una classificazione “Molto Buona” (CLASSE A1) sono 12, localizzate rispettivamente: https://www.depositonazionale.it/documentale/documenti_proposta_cnapi/carta_nazionale_delle_aree_potenzialmente_idonee/dngs00195_cnapi_tav_3.pdf

7 in Piemonte –nelle seguenti province TO ad AL, 5 nel Lazio – VT.

Rispettivamente: VT8 a Montalto di Castro, Inquadramento CNAPI VT8

VT27 a Montalto di Castro e Canino, Inquadramento CNAPI VT27

VT36 nel comune di Montalto di Castro, Inquadramento CNAPI VT36

Osservazioni: N. Prot.32115, n. 12315, n.32442,

VT12 nei comuni di Corchiano e Vignanello Inquadramento CNAPI VT12

Osservazioni: n. prot.12059, n. 26199, n. 27686, n. 27686, n. 31997,

VT16 nel comune di Corchiano inquadramento CNAPI VT16

Osservazioni n. Prot. 26199

Quelle che hanno una classificazione “Buona” (CLASSE A2) sono 11, localizzate rispettivamente: 1 in Piemonte – AL, 2 in Toscana – SI e GR, 2 nel Lazio – VT, 5 in Puglia – BA e TA, 1 in Basilicata – MT.

Rispettivamente: VT24 nel comune di Canino e Montalto di Castro, Inquadramento CNAPI VT24

Osservazioni: N. prot.32628

VT25 nel Comune di Tarquinia e Tuscania, Inquadramento CNAPI VT25

Osservazioni: N. prot. 12043 Comune di Tarquinia, 32283 Italia Nostra e altre associazioni, n. 32115 Comune di Tuscania e altri comuni

Raccolta Osservazioni Lazio: Raccolta OsservazioniLazio

Tempistica del Seminario Nazionale: 

 

 

 

 

Il ciclo di consultazione pubblica dovrebbe finire dopo 240 giorni dalla dine del seminario.

Che cosa succederà dopo?