Il ricorso delle associazioni e dei comitati, ha salvato la Valle del Mignone!
La corte di giustizia EU ha chiarito che il tracciato verde non è l’unico tracciato possibile.
Con grande soddisfazione accogliamo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea con la quale si è statuito che l’art. 6 della Direttiva Habitat “dev’essere interpretato nel senso che esso non osta a una normativa nazionale che consente la prosecuzione, per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, della procedura di autorizzazione di un piano o di un progetto la cui incidenza su una zona speciale di conservazione non possa essere mitigata e sul quale l’autorità pubblica competente abbia già espresso parere negativo, a meno che non esista una soluzione alternativa che comporta minori inconvenienti per l’integrità della zona interessata, circostanza che spetta al giudice del rinvio verificare”.
La Corte di Giustizia Europea ha risposto ai quesiti richiesti il 24 gennaio 2019 dal TAR del Lazio che ha emesso l’ordinanza n. 908/2019, nella quale chiedeva alla Corte Europea di esprimersi sugli aspetti del provvedimento di compatibilità ambientale approvato forzatamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito al tracciato Verde per il completamento della SS 675.
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