INCENERITORE: I COMITATI DI TARQUINIA CHIAMANO ALLA MOBILITAZIONE CONTRO LE SCELTE SCONSIDERATE SUI RIFIUTI DELLA REGIONE LAZIO
“Nubi nerissime, sconcerto e rabbia montano sul nostro territorio: sono questi i sentimenti che dominano, come non è mai successo in passato, il litorale dell’alto Lazio dove, le autorizzazioni degli impianti di recupero energetico valutate mettono a rischio il territorio e tutti i suoi residenti con un impietoso colpo di grazia”. Esordiscono così, in una nota i comitati di Tarquinia IN Onlus Sezione Etruria, Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia, Comitato per la difesa della Valle del Mignone, 100% Farnesiana e Bio Ambiente Tarquinia.
“Giungono infatti dagli uffici della Regione degli inattesi aggiornamenti sulle procedure autorizzative di due diversi impianti di trattamento di rifiuti: – continua la nota – uno per la costruzione di un mega inceneritore al confine meridionale del comune di Tarquinia con Civitavecchia e l’altro per l’ampliamento di un impianto di raccolta differenziata per il compostaggio anaerobico e la produzione di metano in zona Olivastro lungo il corso del fiume Mignone. Localizzati l’uno all’interno di zone agricole di pregio e l’altro (l’inceneritore) nelle immediate vicinanze di un territorio protetto da rigide norme di tutela comunitaria perché ricco di biodiversità e rari elementi florofaunistici protetti, non ultimo anche con importanti presenze archeologiche, segnalate dalle associazioni alla soprintendenza”.
“Lo sconcerto e la rabbia montano anche per la roboante assenza dei tanti consiglieri regionali del territorio – proseguono i comitati – che – in consessi pubblici annunciano la propria contrarietà di facciata agli impianti – salvo poi sparire dalla scena quando funzionari pubblici che dalla politica dovrebbero invece ricevere precise indicazioni – impongono decisioni sospette, incomprensibili ed irricevibili ai danni dei territori che quella stessa politica dovrebbe amministrare”.
Ricordando i dati che riguardano l’impianto di incenerimento proposto dalla A2A in località Piand’Organi- Pian Dei Cipressi a Tarquinia, fanno rabbrividire: 481.000 tonnellate di rifiuti speciali (dichiarati), che in realtà potrebbero arrivare a essere 540.000 tonnellate, 122.000 tonnellate/anno di ceneri pesanti e 40.000 tonnellate/anno ceneri leggere di risulta dalla combustione. Un traffico di 32.698 camion. Un camino di 70 metri che emetterà ulteriori tonnellate di emissioni inquinanti sulla già disastrata situazione ambientale e sanitaria del territorio.
“I Comitati le Associazioni ed i Cittadini – continua il documento – che fino ad oggi si sono fatti carico di questo dissenso con mobilitazioni, azioni legali, manifestazioni, denunce, tengono alta la guardia e dritta la schiena e chiamano a raccolta tutta la popolazione di Tarquinia, Civitavecchia e dei comuni limitrofi, tutti a grave rischio per questa sconsiderata offensiva che sta avvenendo con il silenzio e la connivenza di una pilatesca politica regionale che si fa scudo di provvedimenti spericolati di dirigenti che da quella stessa politica provengono e che ne costituiscono un poco credibile alibi”.
“Saremo presenti alla pubblica assemblea indetta nella sala comunale di Tarquinia il giorno 22 Novembre alle ore 17.00 – concludono i comitati – e nei prossimi giorni chiameremo a raccolta tutti i comitati e associazioni ambientaliste per organizzare una grande manifestazione per la mobilitazione di tutti i cittadini affinché lo scempio di queste terre e di questo litorale cessi definitivamente per lasciare spazio finalmente ad uno sviluppo sostenibile”.
IN Onlus Sezione Etruria
Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia
Comitato per la difesa della Valle del Mignone
100% Farnesiana
Bio Ambiente Tarquinia
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