S.I.B. Tarquinia: “Plastic Free Beach 2019”. Adesione e progetto per Tarquinia
La problematica dei rifiuti marini, oggetto della “Strategia europea per la plastica nell’economia circolare” della Commissione Europea (COM(2018) 28Final), risulta un problema assai rilevante e urgente da affrontare, come confermano i dati sull’inquinamento dalla plastica.
La Commissione Europea, ha deciso di affrontare con azioni mirate e specifiche il problema transfrontaliero dei rifiuti di plastica dispersi nell’ambiente marino, elaborando la proposta di Direttiva cd. “Plastic free” finalizzata a stimolare un approccio di tipo circolare che privilegi prodotti e sistemi riutilizzabili, prevenga la creazione di rifiuti e incentivi le 3R: riciclo, recupero e riutilizzo.
Gli obiettivi della Direttiva comunitaria n. 5483/2019 del 27 marzo 2019, sulla riduzione e sul divieto dell’uso di alcune plastiche monouso che costituiscono il 70% dei rifiuti marini entro il 2021, sono due, prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare l’ambiente acquatico, e sulla salute umana, nonché promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili.
La Direttiva europea “Plastic free” intende ridurre progressivamente, fino alla eliminazione totale entro il 2021, l’utilizzo dei prodotti di plastica monouso nelle aree soggette a concessione, ricadenti all’interno del Demanio Marittimo, e nelle aree marine e costiere soggette a tutela.
La Regione Lazio, con la Delibera di Giunta n.197 del 09 04 2019 ha assunto questa priorità ed intende perseguire azioni ed interventi da porre a base di una nuova economia della plastica, in cui la progettazione e la produzione di questo materiale e dei suoi prodotti rispondano pienamente alle esigenze di riduzione, recupero e riciclo.
La deliberazione Regionale ha scelto di promuovere e di perseguire, fin dalla imminente stagione balneare 2019, sul litorale laziale e sulle due isole ponziane, azioni e interventi da porre a base di una nuova economia della plastica che risponda pienamente all’esigenza di un minor utilizzo e al recupero della stessa.
La delibera è rivolta ai 20 comuni costieri del Lazio e come azioni e interventi da porre in essere, suggerisce l’acquisto di arredi e/o attrezzature volte alla diminuzione dell’uso della plastica sulle spiagge libere quali:
- erogatori automatici di acqua potabile e/o distributori di contenitori/borracce riutilizzabili per
acqua;
- strutture dedicate alla raccolta di bottiglie/contenitori riutilizzabili;
- raccoglitori/compattatori di materiali non riciclabili (plastica, carta, alluminio, ecc.);
- altre tipologie anche “creative”.
Poiché la Regione Lazio promuoverà e finanziaerà l’iniziativa denominata “Plastic Free Beach 2019”, anche a Tarquinia al fine di perseguire, il più possibilmente il fine della riduzione della plastica, anche i concessionari balneari accetteranno la sfida e inviteranno tutti gli operatori del settore di dichiarare guerra al monouso e coinvolgere tutti i bar e i ristoranti nel progetto Plastic free.
A partire dal 1 Giugno 2019, i soggetti titolari di concessioni demaniali marittime potranno dichiarare di utilizzare solo materiali biodegradabili o compostabili, come recita la stessa direttiva EU, per la somministrazione di cibi e bevande, sostituendo i seguenti articoli di plastica monouso:
1. posate, piatti, cannucce, mescolatori;
2. contenitori per alimenti;
3. bicchieri e tazze per bevande.
Inoltre i concessionari, si impegneranno a dare massima diffusione alle linee guida della regione Lazio per “Plastic free Beach 2019”, e organizzare le iniziative utili ad ottenere un’immediata e significativa riduzione dell’uso dei prodotti in plastica; ciò promuovendo buone pratiche e invitando clienti e fruitori delle attività balneari, compresi i pescatori a depositare i rifiuti di plastica negli appositi conS.I.B. Tarquinia: “Plastic Free Beach 2019”. Vademecum per la riduzione di plastica in spiaggia
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S.I.B. Tarquinia: “Plastic Free Beach 2019”. Vademecum per la riduzione di plastica in spiaggia
LA MINACCIA DELLE MICROPLASTICHE
Le microplastiche rappresentano un ulteriore problema per la gestione del marine litter. Possono trovarsi nei prodotti cosmetici e per l’igiene personale e nei prodotti industriali, o provenire da pezzi di plastica più grandi che si degradano; variano per dimensioni, ma si tratta in genere di particelle di plastica di dimensione inferiore ai 5 millimetri, che possono quindi passare con facilità attraverso i filtri delle acque reflue, rendendo impossibile il loro recupero una volta in mare.
COSA FA L’EUROPA
Il 16 gennaio 2018 la Commissione europea ha adottato la “Strategia europea per la plastica” al fine di:
rendere riciclabili tutti gli imballaggi di plastica nell’UE entro il 2030; affrontare la questione delle micro plastiche in particolare di quelle aggiunte intezionalmente nei prodotti che dovrebbero essere bandite; frenare il consumo di plastica monouso e il marine litter (attraverso una proposta legislativa);
Una delle misure presentate dalla Commissione europea nell’ambito della strategia prevede il bando di bastoncini per la pulizia delle orecchie, posate, piatti e cannucce di plastica monouso. Inoltre, entro il 2025, gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande.
COSA FA L’ITALIA
Dal 1° gennaio 2019 sarà vietato vendere sul territorio nazionale i bastoncini per la pulizia delle orecchie in plastica, potranno essere venduti solo quelli biodegradabili. I bastoncini non possono essere gettati nei servizi igienici e negli scarichi.
Dal 1° gennaio 2020 sarà, inoltre, vietato mettere in commercio prodotti cosmetici che contengano microplastiche. Sono in corso campagne di raccolta dei rifiuti in plastica dai fondali marini.
Il Ministero dell’Ambiente ha avviato un percorso per diventare “plastic free” e sta sollecitando tutte le amministrazioni pubbliche affinchè siano da esempio ai cittadini, bandendo la plastica monouso.
COSA POSSIAMO FARE NOI:
- Non abbandonare la plastica sulle nostre spiagge e nei nostri mari
- Smaltire la plastica nella raccolta differenziata
- Eliminare l’uso di piatti e bicchieri di plastica monouso
- Usare una borraccia o una brocca di acqua di rubinetto
- Evitare dentifrici e scrub che possono contenere microplastiche
- Usare buste riutilizzabili per fare la spesa
- Evitare di acquistare alimenti avvolti in imballaggi di plastica
- Non usare pellicole di plastica per conservare il cibo, preferire contenitori riutilizzabili, meglio se in vetro
- Bandire, se possibile, le cannucce di plastica
- Privilegiare le fibre naturali rispetto a quelle artificiali
- Non pensare che la plastica sia necessaria: non è vero!
Nelle spiagge in concessione:
v Limitare l’utilizzo di gonfiabili in spiaggia
v Limitare l’utilizzo di piccoli giocattoli in plastica
v Vietare l’utilizzo di polistirolo per la vendita di esche per la pesca
v Dotare i depuratori delle acque reflue urbane di dispositivi che trattengano i rifiuti plastici
v Pulitura periodica delle sponde dei fiumi dalla plastica abbandonata
v Posizionare sulla spiaggia alcuni punti di raccolta per la differenziata: Plastica, vetro-alluminio, carta, umido, indifferenziato
Nelle spiagge libere:
- posizionare all’altezza degli accessi per le spiagge libere i vademecum del plastic free beach con pannelli in multilingue
- Mini isole ecologiche con tutte le tipologie di contenitori per la raccolta differenziata, con i coperchi resistenti al vento, possibilmente escludendo il metallo per la struttura.
- Nelle località balneari posizionare eco-compattatori, ovvero macchinari in grado di raccogliere, differenziare e compattare in modo autonomo sia gli imballaggi in plastica, vetro e alluminio.
Per la tutela del mare:
Controlli sugli scarichi dei corpi idrici che arrivano al mare quali fossi, fiumi.
Il Presidente del S.I.B. Tarquinia
Marzia Marzoli
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