La SAT vi dà il benvenuto e per il primo Aprile del 2016 sarà concesso entrare/uscire da Tarquinia previo pagamento, su una strada che era pubblica, la vecchia e cara SS1 Aurelia.
Dal primo Aprile ogni veicolo che pagherà il pedaggio alla barriera di esazione di Tarquinia, avrà l’onore di poter finanziare la realizzazione del Lotto 6B (Tarquinia- Pescia Romana) e 5A (Pescia Romana- Ansedonia).
Tutti pagheranno il pedaggio, tranne i residenti per i quali è previsto un’esenzione per i primi 5 anni, per soli 20 km, esclusivamente se in possesso di un telepass.
Tutti quelli che non avranno il telepass, intestato a se stesso, e residente a Tarquinia, pagheranno, compresi i pendolari e i non residenti.
Dopotutto era tutto già stato detto, compresa la mancanza di complanari, almeno nella loro eccezione più coerente con il codice stradale.
Non esistono strade alternative che collegano Tarquinia e Montalto di Castro a meno che non si ritiene complanare la strada che passa per la roccaccia e arriva a Montalto di Castro dopo 30 km.
La Sat ha fatto il colpo grosso! Realizza un’autostrada su una strada statale che lo stato non è stato capace di mettere in sicurezza per consegnarla ai privati che ne hanno fatto un’autostrada a pagamento.
Una vergogna tutta Italiana, quella che concede una concessione autostradale senza le previste e indispensabili complanari continue, per gli utenti che non vorranno pagare il pedaggio.
Sat è riuscita a far passare per complanari le strade esistenti, come la litoranea e la strada del Lupo Cerrino, non certo adeguate per il traffico pesante che deciderà di non pagare il pedaggio.
Su dette strade dovrà convivere il traffico leggero di veicoli, comprese le biciclette, i trattori esclusi dalla SS Aurelia e il traffico pesante.
Non bisognerà essere un mago per prevedere gravi problemi di sicurezza stradale. Il Sindaco di Tarquinia non ha mai eccepito nulla sul progetto definitivo, tantomeno su quello esecutivo, nonostante mancasse la ricucitura del territorio dopo la sottrazione della SS Aurelia. Ricordiamo sempre che a fronte di quasi 55 incroci a raso della SS Aurelia, a cui erano collegate aziende agricole e turistiche, sono state realizzate solo tre uscite, lasciando intere zone senza strade alternative.
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