Finalmente è stato convocato il consiglio comunale sul tema della trasversale Orte Civitavecchia, oggi verrà discussa e poi votata la proposta di delibera con ben cinque mesi di ritardo rispetto alla data di pubblicazione del progetto preliminare del tratto Monteromano-Tarquinia a cura di Anas presso il Ministero dell’ambiente per la Valutazione d’Impatto Ambientale. Il motivo di tanto ritardo da parte del comune di Tarquinia dipende dalla Regione Lazio, che fino ad ora è rimasta in silenzio formale e istituzionale, non esiste, infatti, un parere ufficiale della Regione Lazio che per il DL 163/2006 art.165 comma 4, 5, 6, invece riveste un ruolo fondamentale http://www.urp.cnr.it/copertine/ente/ente_evidenza/dlgs163_06.pdf. Premesso che la legge Obiettivo (21 dicembre 2001 n. 443) http://gazzette.comune.jesi.an.it/2001/299/13.htm non prevede che sia il Sindaco di un comune a discutere con il Ministero delle infrastrutture sull’eventuale dissenso alla localizzazione dell’opera proposta, ma il presidente della Regione che in questo caso, non avendo fornito ancora il dissenso formale alla localizzazione, nutre quel sospetto che in fondo non ci sia una posizione chiara di dissenso. Il parere sfavorevole della Regione Lazio alla localizzazione dell’opera nella vallata del Mignone, tramite il tracciato verde, avrebbe dato un segnale forte soprattutto ad Anas, per invitarla ad elaborare, semmai ce ne fosse stata la volontà, un tracciato alternativo. Infatti solo la Regione Lazio poteva bocciare il tracciato proposto ed elaborare una proposta di un tracciato alternativo. Non l’ha fatto! E allora il Sindaco cosa poteva fare se non trovava accoglimento in Regione sul dissenso al tracciato verde? Il Sindaco di Tarquinia, doveva pretendere dalla Regione Lazio una posizione chiara e trasparente ai cittadini, evitando il clamore sui giornali con proposte proprie, purtroppo di fantasia, saltando da un colore all’altro di tracciati, sui quali ormai c’è la certezza che non sono realizzabili per ANAS. Lo sanno tutti, che Anas non ha mai messo in discussione il tracciato verde, poteva farlo la Regione Lazio, non lo ha fatto, lasciando soli i comitati e le associazioni ambientaliste a farlo, senza nessuna garanzia di riuscita, visto che non ha al loro fianco la Regione e di conseguenza il comune di Tarquinia. Che il Sindaco di Tarquinia si mettesse contro la Regione Lazio nessuno ci credeva, ma la trasparenza e la chiarezza, quella era necessaria, ma forse troppo scomoda politicamente per chi non osa mettersi contro il parere di una Regione dello stesso colore politico che rappresenta. Oggi alle 15,30 ci sarà il consiglio comunale e la proposta di delibera, se non verrà modificata sarà inutile, perché delibera quattro punti che invece di fare chiarezza, gettano nello sconforto tutti i cittadini. Nel primo punto si indica il parere sfavorevole alla localizzazione dell’opera nella vallata del Mignone, apprezzabile se pur con ritardo ma resa vuota dai restanti tre punti. Infatti nel secondo punto se pur sottolineando l’importanza delle osservazioni dei comitati locali e delle associazioni ambientaliste Nazionali non ne condividono i contenuti, visto che non chiedono un serio ripensamento a qualsiasi tracciato che ricada in quei 125 kq interessati dalle tre vallate, fragili e ricadenti in ZPS e in rete natura 2000, un uso delle osservazioni improprio e offensivo per chi dice no al tracciato per tutti i motivi che condividono tutti i cittadini di Tarquinia. Una nota importante da tenere presente che la proposta di delibera ha ben cinque allegati, di cui quattro sono delle associazioni ambientaliste e comitati che esprimono un netto dissenso al tracciato verde e la proposta di una semplice messa in sicurezza della SS 1Bis come bretella per congiungere la trasversale da Monteromano con passaggio a nord Nel terzo punto incoerentemente con il primo si chiede un’accelerazione dell’iter approvativo del tracciato, senza aver realizzato prima una proposta, condivisa con il territorio e sulla quale richiedere l’attenzione della Regione Lazio, come a dire fate la trasversale dove volete, sbrigatevi anche se non sappiamo ancora dove, che c’è dietro? Nel quarto punto il paradosso, pur ammettendo di non avere una proposta di un tracciato alternativo, uno studio di fattibilità sul quale discutere, il consiglio comunale propone di dare al Sindaco il mandato di rappresentare in regione lazio il possibile tracciato alternativo al verde, di nuovo senza averlo minimamente discusso con il territorio. Di peggio c’è solo la premessa alla proposta di delibera del consiglio comunale, che in ben tre punti, diventa assurda, nel voler citare i pareri del comune di Tarquinia, senza citare il protocollo del documento, ne allegarlo al testo, stessa cosa per il parere della regione Lazio, ancora una volta senza allegarlo, evidentemente perché, evidentemente inesistente. La proposta di delibera non ha allegati tecnici di sostanza ma si azzarda comunque in una proposta teorica che neanche un bambino poteva fare, propone la rivisitazione di un tracciato, che si capisce possa essere quello viola (bocciato per i costi e per la vicinanza al sito Unesco) suggerendo un possibile risparmio sulle gallerie, preferendo la soluzione dei viadotti, il tutto sempre davanti al sito Unesco, incredibile, ma vero. In sintesi la proposta di delibera rappresenta lo stato confusionale della politica locale, che da una parte esprime un timido e contraddittorio parere sfavorevole al tracciato verde, dall’altra ribadisce la volontà del completamento della trasversale pur non sapendo dove ricadrà. La delibera è una delusione perché non fa altro che preparare il campo alla regione Lazio che non si opporrà a nulla, come abbondantemente dimostrato finora, lasciando il territorio di Tarquinia alla mercé di opere devastanti. Questo lo capisce soltanto chi conosce l’iter procedurale della trasversale, chi conosce a fondo la politica del Sindaco di Tarquinia, che pretende la fiducia incondizionata ai cittadini, nonostante nella sua storia politica ci sia solo traccia di si incondizionati all’autostrada e alla centrale a carbone. La dimostrazione dell’inefficacia della cosiffatta proposta di delibera, è proprio il parere della regione Lazio che esprime la volontà di realizzare il tracciato della trasversale ad ogni costo, senza prendere una posizione di salvaguardia, considerando tutti i tracciati possibili, senza distinguere tra fattibilità e fantasia.
Cronistoria del progetto preliminare per gli ultimi 18 km da Monteromano all’innesto dell’autostrada in zona Montericcio, ovvero il tracciato verde:
- Il 3 Agosto 2015 viene pubblicato sul sito del Ministero dell’ambiente il progetto preliminare a cura di Anas per il completamento della SS 675, Monteromano – Tarquinia, articolato dalla necessaria montagna di documenti utili all’approvazione della VIA: IL TRACCIATO VERDE
- Il 2 Settembre 2015, termine entro il quale andavano presentate le osservazioni, vengono pubblicate le uniche osservazioni inviate dalle associazioni ambientaliste e dai comitati e cittadini che nel frattempo si erano accorti che la procedura era stata avviata.
- Il comune di Tarquinia viene stimolato ad inviare le osservazioni al Ministero dell’ambiente
- Il 10 Settembre il comune di Tarquinia invia una lettera, dove esprime il parere sfavorevole alla localizzazione dell’opera ai vari uffici regionali ma senza inviare le osservazioni puntuali alla VIA
- Nel mese di Ottobre Anas incontra il comune di Tarquinia, vuole convincere il territorio che il tracciato verde è il tracciato migliore.
- Si apre una discussione tra il comune di Tarquinia, Anas con i tecnici responsabili del progetto preliminare, i cittadini e le associazioni vengono invitate a partecipare
- Gli ingegneri e architetti di Anas, sferrano il colpo finale, proponendo tavoli di discussione tra i cittadini e le associazioni, grazie alla presenza di un consulente, il dott. Andrea Pillon , (Avventura Urbana Srl), da parte di Anas, per convincere, ma soprattutto dividere le opinioni, i comitati su futili richieste di spostamento del tracciato di qualche centinaio di metri
- Il vicesindaco Bacciardi, delegato dal Sindaco alla trattativa, sospende gli incontri visto che Anas, dimostra di non avere la minima intenzione di discutere sul tracciato verde, secondo i progettisti non esiste alcuna alternativa.
- I comitati, il Forum Ambientalista e Italia Nostra presentano ufficialmente una proposta al comune di Tarquinia: 02_nota29560_15 02_nota34299_15
- Siamo a Novembre 2015, le carte di Anas sono scoperte, la trattativa non era sul tracciato alternativo, chiesto dal comune di Tarquinia e dai cittadini presenti agli incontri, ma sulla possibilità di convincere tutti che il tracciato verde era l’unico possibile.
- Difatti la procedura della VIA non subiva colpi e andava spedita verso l’approvazione
- Anas, grazie alla presenza dei progettisti, presenti agli incontri, è riescita a chiarire molti aspetti tecnici, in primis, che i tracciati menzionati nell’analisi multicriteri, necessari per la scelta del tracciato migliore, erano solo un’esigenza comparativa, richiesta espressamente dal Ministero dell’Ambiente, come metodo di scelta.parere scoping DVA 2015-002584
- Il tracciato Viola, blu e rosso non erano e non sono in valutazione, ne tanto meno sono alternative di tracciato, servivano esclusivamente all’analisi multicriteri T00_IA22_GEN_RE01Amulticriteri 1 T00_IA24_GEN_RE01Aconfronto dec via 2003 Multicriteri 2 per giustificare il metodo.
- Verità amara, i cittadini che hanno letto le relazioni multicriteri scoprono presto l’arcano e cercano di divulgare l’errore in cui cadono tutti, troppi anche grazie al serio impegno del Sindaco a parlare di tracciati di cui nessuno avanza la realizzazione, ma sui quali cade l’attenzione per pura demogogia.
- Infatti i tracciati Viola, blu e rosso non sono tracciati su cui è permesso aprire una discussione, che potrebbe sembrare una scelta tra tracciati, visto che non hanno avuto le approvazioni utili per la realizzazione.
- Il rosso è addirittura una proposta della provincia di Viterbo, che coincide grossomodo con il tracciato verde, ma che non ha mai varcato la soglia della stessa provincia di Viterbo
- A dicembre il sindaco di Tarquinia, dopo una diretta esortazione a convocare un consiglio comunale per deliberare, sic et simpliciter, ovvero la sfavorevole localizzazione del tracciato verde ai fini della conferenza dei servizi, toglie la delega al Vicesindaco, scende in campo e sulla stampa inizia una campagna di mala informazione, a suon di comunicati, inutili ai fini della contrarietà ufficiale al tracciato verde.
- Il sindaco di Tarquinia e tutti quelli che non hanno letto l’analisi multicriteri, hanno scritto delle false verità, chiedendo il tracciato Viola, come fosse possibile sceglierlo, nonostante tutti sanno che si tratta di quello BOCCIATO dal CIPE, un tracciato che ANAS prende in considerazione per dimostrare l’infattibilità del progetto stesso.
- Purtroppo in questo bailamme alcuni comitati appoggiano la farsa del tracciato viola convinti di poter sembrare propositivi ai fini della realizzazione della ss 675 evitando di bocciare in toto la proposta di Anas con il tracciato verde.
- Ma se Anas si prende la briga di presentare il progetto verde, pubblicando l’avvio della VIA, con un lavoro documentale che conta ancora ben 25 pagine web del Ministero dell’ambiente, perchè dovrebbe cambiare progetto.
- Anas, il governo, la regione Lazio non hanno mai rivisto alcun progetto, piuttosto convinti di andare avanti
- Anas conta anche sulla Regione Lazio che nel frattempo mette insieme i pareri ufficiali da portare in conferenza dei servizi.
- La Regione Lazio al 25 Febbraio 2016 non ha ancora espresso alcun parere ufficiale ai cittadini, solo un parere sconcertante in cui non c’è alcun parere sfavorevole al tracciato verde ma piuttosto favorevole a tutti i tracciati, nonostante quello proposto sia soltanto uno, quello verde
- Nel caso la regione Lazio non esprima il parere sfavorevole alla localizzazione dell’opera, il tracciato verde non avrà più ostacoli verso l’approvazione finale, visto che il parere del comune di Tarquinia non è vincolante, mentre quello della Regione lo poteva essere secondo l’articolo 166 del DL 163/2006
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