La distorsione della realtà è prerogativa del Sindaco di Tarquinia, così come le offese e gli insulti personali. Questo è emerso dall’incontro del 15 novembre ben diverso dal comunicato che il Sindaco ha divulgato il giorno stesso, nel quale ha raccontato la sua fantasiosa versione dei fatti.
Il Comitato per il diritto alla mobilità, è stato invece vittima di un atteggiamento offensivo, da parte del Sindaco, colpevole soltanto di far emergere la verità, sepolta da anni di mistificazioni e false promesse.
E per onor del vero l’incontro col Sindaco va raccontato per come si è svolto.
Il Comitato per il Diritto alla Mobilità di Tarquinia si è riunito sotto il palazzo comunale di Tarquinia alle ore 11 per un FLASH MOB, costruendo un ponte simbolico, che rappresenta la richiesta del ponte sul fiume Mignone, colpevolmente assente nel progetto dell’autostrada Tirrenica. All’appuntamento erano presenti circa cinquanta residenti della Farnesiana e delle località limitrofe, tutti facenti parte del COMITATO PER IL DIRITTO ALLA MOBILITÀ. Finito il flash mob, il Comitato ha chiesto di entrare nel palazzo comunale per incontrare il sindaco, ma i dirigenti delle forze dell’ordine hanno riferito che il sindaco era assente. Solo a seguito dell’insistenza del Comitato il sindaco, in realtà presente, ha dovuto capitolare, accettando di ricevere solo una delegazione. Il Comitato ha fatto subito i nomi di Marzia Marzoli e Marco Tosoni, che fin da principio hanno seguito l’iter approvativo dell’autostrada e sono la memoria storica dell’intera vicenda, ma i due hanno invitato tutti i presenti a partecipare all’incontro che si è tenuto nella sala degli affreschi. Il benvenuto del Sindaco è stato a colpi di urla, e a Marzia Marzoli non è stato permesso di parlare. Non c’è stato un confronto, ma un lungo monologo, in cui il primo cittadino ha da subito mostrato un atteggiamento offensivo nei confronti di chi gli ha sempre dimostrato, con documenti alla mano di non aver difeso il territorio al momento giusto, in sede di conferenza dei servizi nel 2010, ignorando le osservazioni dei residenti inviate per essere inserite come prescrizioni al progetto autostradale, ovvero la mancanza di un ponte sostitutivo sul fiume Mignone.
Nel corso del movimentato incontro il sindaco si è reso protagonista di atteggiamenti intimidatori con gesti aggressivi nei confronti di alcuni rappresentanti del Comitato. Marco Tosoni è stato addirittura offeso ripetutamente davanti agli assessori e consiglieri presenti che non hanno mai cercato di abbassare i toni esagerati del loro Sindaco.
Non si è peraltro accorto che i “veri residenti” (appellativo presente nel comunicato di fantasia del Sindaco) con cui stava parlando altri non erano che gli appartenenti a quel Comitato per il Diritto alla Mobilità con il quale ancora oggi, ostinatamente e strumentalmente, afferma di non voler dialogare.
Due le certezze che sono emerse nonostante la chiara volontà di trasformare l’incontro in una farsa: il primo cittadino non può o non vuole impedire la chiusura dell’accesso della Farnesiana e sul ponte, nessuna certezza. La promessa del Sindaco di recarsi alla Regione e al Ministero per mendicare il ponte, dimostra che il ponte non c’è e che lui non ha intenzione di mettersi dalla parte della cittadinanza ed impedire la prosecuzione dei lavori dell’autostrada senza il ponte sul Fiume Mignone.
Il progetto della SAT è tuttora un projet financing, un’opera da realizzare con soldi dei privati, e approvata dal CIPE, ovvero dallo stato. Il Cipe ha approvato senza la prescrizione di una viabilità puntuale su Tarquinia e senza un ponte sostitutivo, per l’imprudenza del Sindaco Mauro Mazzola. Nel suo comunicato il Sindaco chiede al Comitato di accompagnarlo dal Ministro Lupi nella sua tardiva richiesta ma è inaccettabile, così come è inaccettabile la promessa che, quando l’autostrada sarà finita, se il ponte non sarà stato realizzato, il nostro “coraggioso” primo cittadino non la farà inaugurare. Inaccettabile tutto per mancanza di credibilità.
Nonostante le minacce di Mazzola agli esponenti del Comitato per il diritto alla Mobilità di Tarquinia, la comunità si è tutt’altro che spaventata, convinta semmai che l’incontro di sabato ha solo dimostrato che dietro l’arroganza non c’è una risposta concreta su come procederanno i lavori di SAT che, invece continua a lavorare incurante dei problemi del residenti e delle aziende presenti nelle zone disagiate.
La protesta, purtroppo, continua.
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