La storia della Tirrenica è piena di quei draghi che racconta la storia, voluti dai Capitan uncino a cui si regalano territori da conquistare, da radere al suolo, per cementificarli e renderli produttivi, ma soltanto per il gruppo di potere che realizza l’opera. Parliamo di SAT, del suo progetto della Tirrenica, che nessuno vuole, ma che i numerosi “Spugna”, consentono di realizzare.
Ieri abbiamo avuto l’onore di ascoltare, da una voce istituzionale l’analisi economica che racconta SAT rispetto al problema sollevato dalla comunità sulla viabilità ed il ponte da realizzare sul fiume Mignone:
La sat dice che realizzerà il ponte e le relative complanari, ma che questo peserà sui costi del tratto del Lotto 6A, che sarà costretto ad alzare il pedaggio per rientrare delle spese!
Inaccettabile anche solo il ragionamento, visto che il ponte e le complanari, sono opere dovute e non accessorie, che risparmiarle, è stato un raggiro mal riuscito.
La domanda che viene immediatamente: Ma se la SAT ha tentato di risparmiare sulle complanari, ponti, ponticelli, viabilità alternativa, quanto pedaggio voleva incassare, senza aver speso?
Le grandi opere sono proprio questo, un groviglio di interessi, senza fine, dove le istituzioni latitanti lasciano che tutto accada proprio come accade grazie ai vari Spugna d’Italia.
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