Al via lo studio epidemiologico «ABC» anche a Tarquinia

Al via lo studio epidemiologico «ABC» anche a Tarquinia

 

Conclusa la fase propedeutica, a Civitavecchia, Santa Marinella, Tolfa e Allumiere, l’indagine su ambiente e biomonitoraggio di Civitavecchia (ABC) del dipartimento epidemiologico della regione coordinata dal professor Francesco Forastiere e finanziata dall’Autorità Portuale entra nel vivo anche a Tarquinia.

L’indagine, finanziata dall’Autorità Portuale su sollecitazione del Procuratore della Repubblica Gianfranco Amendola, è tesa a valutare lo stato di rischio di malattie tumorali nella popolazione del comprensorio, dovute alle varie fonti di inquinamento presenti nella città di Civitavecchia, anche nella zona di Tarquinia, visto che è stretta come in una morsa tra le centrali elettriche di Civitavecchia e quella di Montalto.

 

Anche recentemente gli studi epidemiologici hanno evidenziato nella popolazione residente un quadro di mortalità generale e per tumori maligni in eccesso rispetto alla popolazione residente nel Lazio nello stesso periodo ed un eccesso di rischio di tumore polmonare e della pleura e per malattie respiratorie. Malgrado le molte ricerche condotte, non sono ad oggi disponibili dati relativi alla esposizione umana ed al possibile effetto sulla salute dei contaminanti prodotti dagli impianti industriali e dalla altre fonti inquinanti.

 

Proprio in questi giorni sono arrivate le lettere di invito ad alcune persone scelte a caso che fungeranno da campione per lo screening.
Il protocollo prevede una visita individuale di circa un’ora con una serie di prelievi, tra cui quelli del sangue, delle urine, oltre a quelli di campioni di unghie e capelli, da cui verranno studiati i risultati, anche relativi al sistema respiratorio. Ma si studierà anche il «comportamento» di altre forme di vita animali e vegetali.

 

I cittadini di Tarquinia, seppur appartenenti al distretto dell’ASL di Viterbo, faranno parte finalmente di uno studio che non guarderà le ai confini provinciali, ma a quelli ambientali, comun denominatore per malattie e tumori, che da tempo affliggono il nostro territorio, fin troppi per essere “mera sfortuna”.

I dati saranno oggetto di studio, speriamo anche di riflessione per la politica attuale che troppi si ha detto al carbone, accettandone i soldi e la convivenza.

 

Marzia Marzoli