L’equità epidemiologica è un diritto da difendere, specialmente qui, dove non c’è neanche quello alla salute. I cittadini che condividono le malattie avranno pur diritto ad avere dati epidemiologici, sui quali ragionare, anche se tardivi.
Il registro tumori della provincia di Viterbo è stato lanciato ufficialmente da due anni ma nessuno ha mai avuto notizie, ne tanto meno studi attendibili su cui fare confronti e riscontri sul tema della prevenzione primaria.
Infatti è proprio di questa che vorremmo parlare con coloro che continuano ad autorizzare impianti nocivi ed inquinanti come la centrale a carbone di Civitavecchia.
In questi giorni infatti si era appresa la notizia dell’avvio dello studio ABC, senza che Tarquinia ne fosse coinvolta, il movimento no coke Alto Lazio- Tarquinia si era fatta carico di inviare una nota al dott. Forastiere per chiedere che invece fosse inclusa.
http://www.bignotizie.it/news/civitavecchia/cronaca/17750-qabcq-parte-la-fase-operativa.html
A volte succede!
A volte succede, che le comunità facciano una richiesta legittima e che questa venga accolta.
E’ successo in questi giorni, dopo che il Movimento No Coke Alto Lazio – gruppo di Tarquinia – avendo appreso dalla stampa dell’avvio dell’indagine su ambiente e biomonitoraggio di Civitavecchia (ABC) coordinata dal dott. Forastiere, del Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, ed avendo notato la mancata inclusione Tarquinia dall’area di intervento oggetto dell’indagine, aveva chiesto a quest’ultimo spiegazioni circa tale esclusione ed avanzato richiesta di inserimento.
L’indagine, finanziata dall’Autorità Portuale su sollecitazione del Procuratore della Repubblica Gianfranco Amendola, è tesa a valutare lo stato di rischio di malattie tumorali nella popolazione del comprensorio dovute alle varie fonti di inquinamento presenti nella città di Civitavecchia e non si comprendeva come mai proprio la zona di Tarquinia, pur essendo area tra le più interessate dalle ricadute inquinanti, essendo stretta come in una morsa tra le centrali elettriche di Civitavecchia e quella di Montalto, fosse stata esclusa.
Dopo tanti anni di impegno per la difesa del diritto alla salute, dell’ambiente e dell’economia di questo territorio, portate avanti dai cittadini di Tarquinia, l’esclusione ci sembrava una ingiusta sottovalutazione delle gravi ricadute sanitarie, ambientali ed economiche subite.
Il dott. Forastiere, dopo aver motivato l’iniziale esclusione con meri problemi logistici, ora risolti, ha chiarito che riteneva estremamente opportuna l’inclusione di Tarquinia nello studio e ha accolto la nostra richiesta, assumendo l’impegno a presentare un emendamento al protocollo attualmente in valutazione al comitato etico.
Di questa sua disponibilità e del fattivo contributo alla tutela della salute della popolazione, di cui i suoi studi sono sempre stati utili strumento, vogliamo ringraziarlo.
Marzia Marzoli
Movimento No Coke Alto Lazio
Tarquinia
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