Il problema fondamentale dell’ Aurelia è che rappresenta una strada pericolosa sia per i numerosi attraversamenti a raso che per il suo utilizzo per il traffico locale, anche con piccoli mezzi, come ciclomotori, minifurgoni, etc.
Non esiste un problema di sovraffollamento, non c’è stato in passato, non c’ è oggi, e non è previsto in futuro. Lo dicono tutti gli studi seri, esposti anche recentemente all’ incontro del 13 luglio a Orbetello da Maria Rosa Vittadini e altri.
Fare un’ autostrada a pedaggio, che coincida o meno con l’ Aurelia, significherebbe dover fornire, oltre a questa, anche una strada alternativa, non a pedaggio, per le medie e lunghe percorrenze, oltre ovviamente a dover assicurare strade per il traffico locale. Tutto questo con un inaccettabile consumo di territorio e costi che inevitabilmente ricadrebbero, prima o poi, sulla collettività, perché nessuna autostrada si ripaga coi pedaggi (soprattutto) con un transito limitato e quindi sarebbe un’ opera non giustificata.
Nel progetto ANAS del 2000, o meglio il progetto coordinato dall’ ANAS, la tratta Livorno/Civitavecchia è stata suddivisa in lotti affidati a diverse società private con l’ input di trovare la migliore soluzione di viabilità, tenendo conto delle esigenze di sicurezza, delle esigenze di traffico di media e lunga percorrenza, delle esigenze di viabilità locale, delle esigenze ambientali e di consumo di territorio, e non da ultimo dei costi.
In effetti prima di pensare alla realizzazione di una grande opera, bisognerebbe sempre fare tutte queste considerazioni! Purtroppo però questo è stato l’ultimo e forse l’unico studio serio sull’ argomento ed è da sottolineare che tutte le società coinvolte, indipendentemente l’ una dall’ altra, hanno concluso che la migliore soluzione era l’ adeguamento dell’ Aurelia in sede, ridefinendo ove necessario le complanari.
Come sappiamo questo progetto è stato repentinamente accantonato e nascosto nei cassetti degli uffici istituzionali, mentre tutte le ipotesi di progetto successive hanno dato per scontato che si doveva fare un’ autostrada ed il problema era esclusivamente di trovare il migliore tracciato.
Eppure non occorre essere un illuminato urbanista per comprendere, nell’ interesse di tutti, che se già esiste una strada (l’ Aurelia) in gran parte larga e scorrevole, ma pericolosa per gli attraversamenti a raso, la soluzione migliore è eliminare gli attraversamenti a raso con sovrappassi e sottopassi, e allargarla dove è stretta. E se si deve costruire ex-novo si costruirà, dove mancano, quei tratti di strada per completare le complanari per il traffico locale. Invece no! si preferisce declassare l’ Aurelia mettendoci le rotatorie e riempirsi la bocca dicendo “la trasformo in una meravigliosa STRADA PARCO! e perché questo? perché destinare ad una viabilità secondaria una strada quasi tutta larga e dritta? ma è ovvio, per poter giustificare la costruzione “dietro” di una devastante AUTOSTRADA! tutto questo è assurdo e lontano da ogni buon senso
Anche nei punti più sensibili come Albinia ed Orbetello Scalo esistono delle soluzioni (peraltro enunciate nel succitato progetto ANAS) per rendere meno gravosa la presenza di una strada importante in prossimità di centri abitati, come l’ inserimento di barriere insonorizzanti di vario tipo o la costruzione di gallerie artificiali, o, al massimo, delle piccole varianti.
Sono soluzioni sicuramente meno costose , efficaci e di minore impatto ambientale di quegli “archi” di variante dalla attuale sede Aurelia, con tanto di gallerie e viadotti.
E’ chiaro che anche allargare l’ Aurelia, costruire sovrappassi, sottopassi, costruire nuove strade per ricucire la viabilità locale comporterebbe dei sacrifici ambientali, degli espropri, persone che dovrebbero abbandonare la loro casa (vedi ad esempio Orbetello Scalo), ma complessivamente ci sarebbe un incommensurabile risparmio di territorio, un incommensurabile risparmio economico per tutta la collettività. Perché, ricordiamolo, un’ autostrada non si paga da sola, e quindi, vuoi col pedaggio o con varie tasse, sarebbe sempre a nostro carico.
In sintesi ritengo che tutte le associazioni ambientaliste dovrebbero essere unite con un’ unica proposta da diffondere alle istituzioni e alla popolazione locale e cioé:
NO ALL’ AUTOSTRADA A PEDAGGIO
SI ALLA MESSA IN SICUREZZA DELL’ AURELIA
SI ALL’ ADEGUAMENTO DELLE COMPLANARI per togliere il traffico locale dall’ Aurelia
WWF Grosseto
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