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Per chi non lo conoscesse già, lui è Elvio di Cesare Presidente dell’Associazione Caponnetto, un uomo coraggioso e tenace nel suo continuo e determinato atto di denuncia contro le mafie, che s’arrabbia e bacchetta tutti coloro che la chiamano semplicemente criminalità.
Elvio è orgoglioso del suo impegno, e lancia continuamente la sfida a fare di più a chiunque si senta di farlo, il suo sogno è vedere la mafia con la bandiera bianca in segno di resa.
La strada è lunga ed ardua, contro le mafie, ma Elvio ogni volta che prende la parola nei convegni, appena inizia a parlare si dimentica che contrastare la mafia è difficile e che riconoscerla in tempo è un mestiere di pochi, ti punta gli occhi come un padre severo e ti spiega il valore della denuncia e del contrasto alle mafie perchè appena usciti da li, si inizi subito a fare indagini e approfondimenti sulle infiltrazioni mafiose del proprio territorio.
Elvio è fiero della sua Associazione, con un’identità precisa, non basata sulla retorica, sulla ricostruzione storica e sociologica, ma che fa indagine e denuncia questa la principale attività dell’associazione Caponnetto, in collaborazione con le forze sane della magistratura e delle forze dell’ordine, con un’azione di supporto.
L’associazione Caponnetto è quasi l’unica in Italia, a denunciare, mentre le altre associazioni limitano la loro azione sul piano culturale, nonostante la cosa più importante sia la denuncia.
Elvio ripete sempre che la Mafia stà inquinando il nostro tessuto politico, economico istituzionale e sociale, bisogna essere consapevoli, le mafia non sono solo quelle che sparano, ma quelle che si annidano nella politica e nelle istituzioni.
Spesso la mafia occupa ruoli importanti nelle nostre istituzioni, nel governo, nei partiti, nei consigli Regionali e comunali, per questo chiediamo l’aiuto di tutti i cittadini volenterosi, non possiamo limitarci al mero riconoscimento del ruolo di Falcone e Borsellino, bisogna incidere sul presente e sul futuro del nostro paese, si onorando la memoria di chi ha contrastato la mafia, ma fare anche noi la nostra parte.
L’errore più grave che sottolineavano anche loro, era di aver lasciato il peso della lotta alla mafia sulle spalle della magistratura e delle forze dell’ordine.
Da soli non possono contrastare la mafia, la maggior parte di loro non sono neanche addestrati per fare anche la semplice indagine patrimoniali, sui soldi che girano intorno alla mafia.
Per contrastare le infiltrazioni mafiose, bisogna andare al cuore del problema, spesso seguendo i flussi di denaro, risalire alla fonte, servono uomini che facciano indagini approfondite.
Elvio denuncia che da anni le procure ordinarie del Lazio non fanno nulla contro le mafie, come fanno altre Regioni.
Elvio è un esempio per tutti!
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