La lista civica Per Il Bene di Tarquinia sarà composta dal 50% da donne, altro che quote rosa!

LA LISTA CIVICA PER IL BENE DI TARQUINIA RAFFORZA L’IDEA CHE VADA RISPETTATA L’EQUILIBRATA RAPPRESENTANZA DI ENTRAMBI I SESSI NEGLI ORGANI RAPPRESENTATIVI, CONFERMANDO LA PRESENZA DEL 50% DI DONNE TRA I SUOI CANDIDATI ALLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE

“Il deficit di democrazia, costituito dalla scarsa presenza femminile nei luoghi della rappresentanza politica e nelle istituzioni, e’ ancora oggi una lacuna che mantiene una certa disparita’ di partecipazione delle donne nella governance del Paese”

La lista civica Per il Bene di Tarquinia, per la composizione della lista dei candidati, proporrà la quota paritaria di genere, e chiede che, anche dopo le elezioni, la nuova amministrazione (qualunque essa sia) si attenga alla legge!

Siamo ormai oltre la richiesta di quote rosa!

. “La mancata spontanea attuazione del principio di uguaglianza sostanziale di cui agli articoli 3 e 51 della Costituzione (le pari opportunità tra donne e uomini) ha provocato negli ultimi anni il ricorso all’autorità giudiziaria” per vedere dichiarata l’effettività delle norme in materia di parità dei generi”.

Riportiamo la sentenza del Tar Lazio che la scorsa estate ha cambiato la composizione della Giunta del comune di Roma, concretizzando l’inserimento di due donne al posto di due uomini.

Sentenza del Tar Lazio del 25 Luglio 2011

“Soltanto l’equilibrata rappresentanza di entrambi i sessi in seno agli organi amministrativi, specie se di vertice e di spiccata caratterizzazione politica, garantisce l’acquisizione al modus operandi dell’ente, e quindi alla sua concreta azione amministrativa, di tutto quel patrimonio, umano, culturale, sociale, di sensibilità e di professionalità, che assume una articolata e diversificata dimensione in ragione proprio della diversità del genere.

Organi squilibrati nella rappresentanza di genere, in altre parole, oltre ad evidenziare un deficit di rappresentanza democratica dell’articolata composizione del tessuto sociale e del corpo elettorale (il che risulta persino più grave in organi i cui componenti non siano eletti direttamente, ma nominati), risultano anche potenzialmente carenti sul piano della funzionalità, perché sprovvisti dell’apporto collaborativo del genere non adeguatamente rappresentato.

L’equilibrio di genere, come parametro conformativo di legittimità sostanziale dell’azione amministrativa, nato nell’ottica dell’attuazione del principio di eguaglianza sostanziale fra i sessi, viene così ad acquistare una ulteriore dimensione funzionale, collocandosi nell’ambito degli strumenti attuativi dei principi di cui all’art. 97 Cost.: dove l’equilibrata partecipazione di uomini e donne (col diverso patrimonio di umanità, sensibilità, approccio culturale e professionale che caratterizza i due generi) ai meccanismi decisionali e operativi di organismi esecutivi o di vertice diventa nuovo strumento di garanzia di funzionalità, maggiore produttività, ottimale perseguimento degli obiettivi, trasparenza ed imparzialità dell’azione pubblica (presidente Luigi Tosti, relatore Giampiero Lo Presti)”.

Il Comune di Tarquinia non prevede nel proprio statuto, al contrario di molti comuni Italiani, il rispetto delle quote paritarie di genere. Speriamo che venga effettuata una correzione nei prossimi (ed ultimi) consigli comunali.

La Lista Civica “Per il Bene di Tarquinia” si augura che, in tutte le sedi locali dei partiti politici e fra i gruppi promotori di liste, nell’ambito della presentazione ufficiale dei candidati, si apra una discussione costruttiva mirata al rispetto vero per l’equilibrio di genere, per una equilibrata partecipazione di uomini e donne, ovvero puntando al 50% di presenza femminile, anziché ripiegare sulle discusse quote rosa, che si accontentano di alzare al 30% la suddetta rappresentanza.